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KAYAK

APPROFONDIMENTO

Perché fare kayak

Non vi è disciplina più completa, intensa e soddisfacente da praticare in un fiume di montagna: la libertà e l’adrenalina provati in una discesa in kayak sono impagabili.  Chi pratica il kayak stabilisce un rapporto privilegiato con l’ambiente selvaggio e naturale in cui si trova.

La tecnica

Nella canoa d’alto corso si è seduti nel pozzetto appoggiando i piedi contro un puntapiedi e premendo le gambe contro due premicosce. La schiena è sostenuta da uno schienale. Una sorta di gonnellino in neoprene, chiamato paraspruzzi, si posiziona sul pozzetto ed evita che il kayak si riempia d’acqua. La conduzione dell’imbarcazione avviene utilizzando tutto il corpo, per controllarne la direzione durante la discesa. Un’approfondita conoscenza delle correnti è necessaria per evitare di capovolgersi. In tal caso il kayakista utilizza una tecnica, chiamata eskimo, per rigirarsi ed evitare di andare a bagno.

La difficoltà

Il kayak è la disciplina fluviale più difficile da imparare. La sensibilità dell’imbarcazione in acqua è tale da richiedere un grande equilibrio ed una eccellente prontezza di riflessi. Si è in una posizione di equilibrio instabile e vincolati al kayak. Questa condizione richiede, soprattutto quando si sta imparando, una buona dose di sangue freddo e coraggio.

La versatilità

Il kayak è il mezzo più versatile in fiume: è possibile infatti affrontare corsi d’acqua impossibili da navigare con il raft o l’hydrospeed

La fama

Tra le discipline fluviali, il kayak è senza dubbio il più conosciuto al pubblico: grazie a sponsor quali la Redbull, al pari di altri sport estremi come lo snowboard, il volo in wingsuit ed il downhill, fiorisce la produzione di video emozionali che esaltano le imprese dei più spericolati in tutto il mondo.

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